Restauro pittorico
Tavole lignee, 1650 c.a.
È ormai luogo comune ricordare come un intervento di restauro su un'opera d’arte debba essere preceduto da una raccolta, più ampia possibile, di notizie storiche e di analisi a carattere scientifico finalizzate ad una conoscenza approfondita dell’oggetto, in modo da impostare in maniera corretta la stessa operazione di restauro.
L’esame scientifico non può e non deve essere fine a se stesso, ma deve rappresentare la raccolta di un insieme di dati ottenuti con l’applicazione dei diversi metodi di analisi, la cui elaborazione deve costituire la base per una collaborazione fra esperti dei settori tecnico, scientifico e storico che, attraverso una valutazione globale, potranno trarre le più corrette conclusioni.
Le informazione ottenibili con le metodologie diagnostiche non sono di facile interpretazione se non si conoscono i principi su cui si basano. Al tempo stesso risulta estremamente utile che l’esecuzione degli esami sia fatta, per quanto possibile, dal restauratore stesso: questi, via via che procede nell’esecuzione materiale dell’intervento, potrà rielaborare e interpretare correttamente ciò che le indagini gli hanno mostrato, potrà valutare con precisione quando e in quali zone eseguire nuovamente gli esami ed eseguire gli eventuali prelievi da sottoporre all’indagine del laboratorio chimico.
Nell’ambito del restauro di una superficie pittorica è l’intervento teso a ricreare un collegamento cromatico e formale laddove sono presenti lacune o abrasioni della pellicola pittorica. Si tenga presente che uno degli obiettivi del restauro è quello di restituire l’opera a una fruizione che, oggi più che mai, coinvolge larghe fasce di pubblico, il più delle volte impreparate a leggere un dipinto caratterizzato da lacune, come accadrebbe nella maggior parte dei casi se il restauro si limitasse esclusivamente alla conservazione del dato fisico.
Reintegrazione pittorica selettiva
Reintegrazione pittorica in cui l’intervento è attuato in modo tale che a una certa distanza risulti impercettibile ma si evidenzi chiaramente a una visione ravvicinata.
Si tratta in altri termini di un intervento eseguito mediante l’accostamento e la parziale sovrapposizione di brevi tratteggi o puntini di colori selezionati che, a distanza, appariranno come una vibrazione di colore in armonia con la cromia locale o generale del dipinto.